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PARROCCHIA SS. ANGELI CUSTODI - Diocesi di Roma

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Cieco non più!

Stiamo per rivivere un episodio che, aiutati dalla Quaresima, può esser decisivo per la nostra conversione. Il Signore certamente non vuole che perdiamo tempo.

Dobbiamo immedesimarci nella persona del cieco e pensare: nato cieco, cieco sin dalla nascita! Che brutta sorpresa, nemmeno diagnosticabile in utero. La madre. Lo vedeva , lui no; la casa, possibilmente i suoi fratelli e sorelle, niente di niente. Solo suoni che lo aiutavano a distinguere. Il suo destino era segnato: mendicante. Quante persone, a partire da certi benpensanti parenti, si saranno fatta la domanda (in un protettivo silenzio): “Chi ha peccato, lui o i suoi genitori?”. Gesù ne spiega la ragione, che rivela il suo universale piano di salvezza, completamente misericordiosa: “Segno di contraddizione perché siano svelati i pensieri di molti cuori” (Simeone).

 E’ pieno di giudizi, questo avvenimento, sparati senza contegno e senza conoscere le cose. Il Papa ne parla spesso. E le chiama “bombe”. E noi? 

Disgraziati sono coloro che per malizia del cuore e dell’intelligenza non vogliono vedere, né ammettere di aver visto il bene! Tutto sta nel saper vedere e nel voler vedere. Saper vedere è un dono di Dio; voler vedere è un atto della nostra volontà.

I Lettura. “…non conta quel che vede l’uomo…infatti l’uomo vede l’apparenza, ma il Signore vede il cuore”. E così il Signore Dio vede il cuore(cattivo) dei farisei e quello (buono) del cieco.

Che enorme cecità, anche se non nuova: “era un sabato” e venne portato dalle autorità (sic). Che differenza tra la cecità dei “dottori” e l’opera di Gesù, e così condussero dai giudici il cieco innocente, invece di portare Gesù che secondo loro aveva trasgredito la Legge!

E cominciano i giudizi. I farisei dicono “ Quest’uomo non viene da Dio, perché non osserva il sabato”. Perché, loro, come lo osservavano?

“Come può un peccatore compiere segni di questo genere?”. Gesù peccatore? E loro? (ricordate la paraboletta del fariseo e del pubblicano nella sinagoga?). “Noi sappiamo che quest’uomo è un peccatore”. Viene la voglia di dire: Senti chi parla! Molto più sapiente invece il guarito: ”Se sia un peccatore, non lo so”.

E qui il buon uomo dà ai farisei una bella lezione di teologia applicata: “Se costui non venisse da Dio…”. I falsi maestri si risentono aspramente per coprire la loro falsità: “Sei nato tutto nei peccati…”.

Gesù: l’hai visto? L’abbiamo visto? Ci occorrono gli occhiali o i cannocchiali? La Quaresima vuole farci aguzzare la vista!

 “…e lo cacciarono fuori”. Erano rimasti incastrati, erano imbarazzati e volevano nascondere ciò, ecco perché lo allontanano. La forza della prepotenza! E noi?

 C’è forse qualcuno che vorrebbe che noi rimanessimo ciechi, cioè senza Gesù? Difendiamoci! Ricordate l’altro cieco che si salvò perché si mise a urlare e chiamare Gesù con più forza, mentre alcuni gli dicevano: “Statti zitto che disturbi!”. Disturbi?! Chi? Gesù? Ma lui vuole essere disturbato dall’umiltà, dalla semplicità, dalla necessità. Chiediamogli la luce per evitare quelle tante cantonate che abbiamo preso nel passato della nostra vita.

 “E’ per un giudizio che io sono venuto…”: per far sì che gli umili vedano e  superbi rimangano accecati, divengano accecati. “…perché coloro che non vedono (che non vogliono avere fede in me) vedano, e quelli che vedono (solo le apparenze!) diventino ciechi”: è la descrizione della loro anima!

“Siamo ciechi anche noi?”. Sono ancora molto arrabbiati e cercano di difendersi, di proteggere la loro fama di “osservanti”. Ma Gesù li smaschera completamente. “…il vostro peccato rimane”. Gesù scoperchia il loro interno, loro che dicevano “peccatore” al cieco guarito!

 Lasceremo che questo episodio (Gesù) cambi in meglio qualcosa dentro di noi?

Se la risposta sarà affermativa allora anche noi potremo esclamare: “Credo, Signore!  E si prostrò dinanzi a lui.” Ricordate la descrizione del fariseo nella sinagoga? “Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé”.

Questo comporterà però qualche persecuzione, come accadde al cieco dopo la sua guarigione. Ma non si perse d’animo e si difese molto bene con ragionamenti logici che la mente annebbiata dei farisei non riusciva ad accettare, e pieno di una gioia rassicurante.

 Difenderemo anche noi la sua presenza tra noi nell’Eucarestia, la sua presenza in noi e quella negli altri? “Ogni volta che avete fatto queste cose a uno…l’avete fatto a me”.

“Un tempo eravate tenebra, ora siete luce nel Signore”: e sarà vera Pasqua!

“Il cieco rappresenta la razza umana”, scrisse S. Agostino.

Misericordia, Signore Gesù!

p. GP