AURORA E SPERANZA DI UN MONDO NUOVO
La solennità della Immacolata concezione di Maria è come l'aurora che annuncia il giorno della venuta del Salvatore; nell'illibatezza della Vergine, la Chiesa contempla la speranza del mondo redento e salvato. Nella notte del peccato, agli albori della storia umana, compare la promessa divina che il male non è l'ultima parola; da una donna verrà la luce che vince le tenebre (I Lettura). Il suo nome è Maria, la "piena di grazia" per un privilegio singolare di Dio e "degna dimora" per accogliere il "santo" che nascerà da lei (Vangelo). La bellezza di Maria rapisce. Sul suo volto, candido e innocente, scorgiamo il sogno di Dio di rivedere rispecchiato in lei il modello compiuto dell'umanità quale uscì dalle sue mani creatrici (II Lettura). «Tota pulchra: in lei i termini più sacri e anche più contaminati della nostra vita umana: l'amore, la donna, la vergine, la madre, il silenzio della interiorità... riprendono il loro autentico e primigenio significato; tutto è nuovo, tutto è santo in questa creatura, la cui perfezione sembra allontanarla senza confronto da noi, e la cui missione invece avvicina a noi come sorella, come madre, come speranza a tutti accessibile» (san Paolo VI).



