SI CONSIGLIA DI UTILIZZARE LA MODALITA' ORIZZONTALE PER UNA MIGLIORE VISUALIZZAZIONE DI QUESTO SITO-WEB!
WE RECOMMEND USING HORIZONTAL MODE FOR A BETTER VIEW OF THIS WEB SITE!

PARROCCHIA SS. ANGELI CUSTODI - Diocesi di Roma

POSTS

HEADLINES:
image

SINODALITA'

Cammino sinodale – parte operativa

Il tema della sinodalità non è il capitolo di un trattato di ecclesiologia, e tanto meno una moda, uno slogan o il nuovo termine da usare o strumentalizzare nei nostri incontri. No! La sinodalità esprime la natura della Chiesa, la sua forma, il suo stile, la sua missione. E quindi parliamo di Chiesa sinodale, evitando, però, di considerare che sia un titolo tra altri, un modo di pensarla che preveda alternative. ... La parola “sinodo” contiene tutto quello che ci serve per capire: “camminare insieme”. (Papa Francesco)

ASCOLTO DI DIO E ASCOLTO DEI FRATELLI

Il cammino sinodale punta a creare lo “spazio” in cui emerga la voce dello Spirito Santo e non la nostra voce. La voce dello Spirito risuona attraverso l’ascolto della Parola di Dio e attraverso l’ascolto dei fratelli, quando la comunità cristiana si riunisce e compie un discernimento comunitario su ciò che vive, su ciò che ascolta, sulla storia umana che abita. L’ascolto comunitario dello Spirito è reso possibile dalla cura di due condizioni ecclesiali indispensabili (e a sua volta le alimenta):

  1. Il Popolo di Dio si riunisce per ascoltare la sua Parola che illumina la vita.

    In questo primo anno di cammino sinodale vogliamo tutti ricollocarci sotto il primato della Parola di Dio: per questo viene proposto alle comunità cristiane un cammino sulle Beatitudini, collegate alla narrazione di un incontro di Gesù con un personaggio evangelico. Questo itinerario spirituale di otto incontri (uno per beatitudine) è il “luogo” in cui avviene anche la consultazione sinodale: lì si affrontano l’interrogativo fondamentale e le domande che lo articolano, suddivise in dieci temi. Perché le Beatitudini? Va ricordata la parola del Papa a Firenze: “Le Beatitudini sono lo specchio in cui guardarci, quello che ci permette di sapere se stiamo camminando sul sentiero giusto: è uno specchio che non mente”. Gli incontri sinodali quindi, assembleari o di gruppo, partiranno sempre dall’ascolto della Parola delle Beatitudini e verranno custoditi dal clima creato da questo ascolto, un clima di attenzione a ciò che “lo Spirito dice alle Chiese”. In alternativa alle Beatitudini può essere vissuto un itinerario sugli Atti degli Apostoli, anche se in realtà l’anno scorso molti brani degli Atti (collegati ai capitoli del libro “Senza di Lui non possiamo far nulla”) sono stati meditati sia nel cammino di formazione dei sacerdoti nei settori sia in quello delle equipe pastorali

  2. La Chiesa diventa sempre più un luogo di incontro cordiale e di accoglienza reciproca in cui possono nascere fiducia ed amicizia.

    Per poter aiutare tutti a percepire che si sta “camminando insieme” è necessario realizzare momenti assembleari in cui tutta la comunità cristiana (diocesana, parrocchiale, ecc.) si riunisce, prega, ascolta la Parola, e porta avanti il discernimento comunitario mettendosi in ascolto di tutti i suoi componenti, senza “togliere la parola” a nessuno; questo favorirà senz’altro le relazioni fraterne. Ma nello stesso tempo, in continuità con gli anni pastorali precedenti, la comunità cristiana coltiverà il dialogo con chi ordinariamente non partecipa alla sua vita: i cristiani non praticanti, le persone non cristiane e non credenti. Lo Spirito Santo farà sentire la sua voce attraverso questi incontri, interpretati alla luce della Parola di Dio. La comunità cristiana è ben consapevole che tutto può essere il canale di cui Dio si serve per parlarci: ciò che ascoltiamo dagli altri dentro e fuori la Chiesa, ciò che sperimentiamo nella vita, il grido che sale dai poveri, la crisi della pandemia che abbiamo

1

attraversato, le vicende della storia in cui siamo inseriti, la memoria delle luci e delle ombre della Chiesa a cui apparteniamo...

Cammino sinodale significa quindi camminare insieme come Popolo, sotto la Parola di Dio, in compagnia di tutti gli uomini, in ascolto dello Spirito che ci spinge nella direzione del compimento del regno. Ecco perché la sinodalità non è “il programma di quest’anno” ma è una dimensione costitutiva, essenziale e permanente della Chiesa, che “non ha alternative”, come ci ha detto Papa Francesco il 18 settembre

1. SINODALITÀ: L’ASCOLTO RECIPROCO DEI CRISTIANI

La consultazione sinodale avviene in tutta la Chiesa locale, a tutti i livelli: diocesano, in parrocchia e tra parrocchie, nel presbiterio e nel diaconato, nelle cappellanie, negli istituti religiosi, in tutte le comunità, gruppi, associazioni, movimenti...

In Diocesi:

Dopo l’incontro del 18 settembre con Papa Francesco, in Aula San Paolo VI, e la solenne apertura del Sinodo Universale il 10 ottobre nella Basilica di San Pietro, che per noi coincide con l’inizio del cammino sinodale della Diocesi di Roma, ecco i passi che compiremo a livello diocesano:

  •   costituzione di un equipe diocesana, come previsto dal vademecum del Sinodo dei Vescovi, guidata da due referenti: la sua funzione consiste nel coordinare il cammino sinodale in sinergia con il cardinale Vicario e il consiglio episcopale. L’equipe sarà punto di riferimento per tutte le parrocchie e per tutte le comunità, dando informazioni e accompagnando la realizzazione del cammino; al termine, ricevuti i contributi entro la metà di marzo, consegnerà la sintesi alla CEI entro la fine dello stesso mese

  •   il cammino sinodale viene “lanciato” prima di tutto nell’incontro di settore con i sacerdoti e i diaconi, compresi i cappellani; poi alle parrocchie e alle varie comunità tramite la diffusione tra i fedeli del “Messaggio” della CEI (uscirà il 12 ottobre), attraverso i social della Diocesi, e in particolare con un video di 10 minuti preparato dal nostro ufficio comunicazioni sociali.

  •   C’è poi il lancio della consultazione sinodale alla città di Roma, tramite la presentazione della “Lettera alle donne e agli uomini di buona volontà” della CEI in occasione di una conferenza stampa o di un comunicato

    In Parrocchia:

    Bisognerà prima di tutto vedersi con l’equipe pastorale parrocchiale per organizzare il cammino sinodale in parrocchia.

    Una domenica di fine ottobre e di inizio novembre può essere l’occasione per proporre a tutti il cammino sinodale: durante l’omelia o al termine della celebrazione si spiega il senso del percorso sinodale, si inseriscono delle specifiche intenzioni nella preghiera dei fedeli, si distribuisce il Messaggio della CEI all’uscita dalla celebrazione, si diffonde tra i parrocchiani e nei gruppi degli operatori pastorali il video e lo si mette nel sito della parrocchia.

    Fulcro di questa fase è l’incontro di discernimento comunitario in piccoli gruppi; infatti

page2image1055462384 page2image1055462640

2

Perché la consultazione sinodale sia efficace, è fondamentale in ogni comunità la scelta di suddividersi in piccoli gruppi di confronto (6-10 persone). Così la condivisione sarà più profonda e permetterà a tutti di dare davvero il proprio contributo.

L’INCONTRO DI DISCERNIMENTO COMUNITARIO

Si possono realizzare una o più assemblee parrocchiali. Si comincia tutti insieme invocando lo Spirito Santo e ascoltando la Parola di Dio attraverso la scheda delle Beatitudini/incontri di Gesù. A questo punto ci si divide nei piccoli gruppi, cercando di “mescolare” i parrocchiani di diverse appartenenze e di diverse età. Uno dei membri dell’equipe o del consiglio pastorale farà da moderatore del piccolo gruppo. Il discernimento comunitario dei piccoli gruppi durerà circa un’ora e avrà questa dinamica (il vademecum parla di “conversazione spirituale”):

  •   Lettura delle domande della scheda biblica e tempo di silenzio per riflettere

  •   primo momento di condivisione: ognuno racconta agli altri in un massimo di tre minuti la propria riflessione; il moderatore controlla che tutti ascoltino senza

    commentare

  •   tempo di silenzio

  •   secondo momento di condivisione di ciò che ci ha colpito negli interventi degli altri

  •   terzo momento: cosa lo Spirito Santo ci sta suggerendo? Quali passi fare nella

    direzione di una maggiore sinodalità? .

    Utilizzando tutte le otto schede (una per Beatitudine) si affrontano le domande fondamentali previste dal vademecum per la consultazione sinodale, ma riviste e riadattate nel contesto della scheda biblica. In fondo al sussidio si troveranno comunque le domande complete, così come formulate nel questionario del vademecum della segreteria del Sinodo dei Vescovi.

    Sono quindi previsti otto incontri. Alcuni possono essere svolti riunendo prima tutta la comunità in assemblea e poi dividendosi, altri possono essere realizzati direttamente nel piccolo gruppo, il quale affronterà le domande sempre nel contesto della preghiera e dell’ascolto della Parola delle Beatitudini. Comunque il piccolo gruppo può ritrovarsi tutte le volte che vuole, per esaminare le altre domande della consultazione sinodale non contenute nelle schede delle Beatitudini ma presenti al termine del sussidio.

    Ci sembra più opportuno che il piccolo gruppo rimanga invariato nei suoi componenti, per garantire una condivisione sempre più profonda. Comunque, è ovviamente possibile in ogni momento “rimescolare le carte” e organizzare nuovi gruppi.

    Chi preferisce seguire la traccia degli Atti degli Apostoli (contenente solo il brano biblico, senza commento) troverà in fondo al sussidio l’elenco di dieci brani di Atti collegati ai dieci gruppi delle domande della consultazione sinodale

    IL CAMMINO E IL SERVIZIO DELLE EQUIPE

    L’equipe pastorale, eventualmente insieme al consiglio pastorale, viene preparata per animare tutto il processo. In particolare lungo l’anno sarà chiamata a:

- aiutare a costituire in parrocchia i gruppi da 6-10 persone (possibilmente trasversali) per la consultazione sinodale

3

  • -  formarsi alla funzione di moderatore di questi gruppi; il ruolo consiste nel motivare e far osservare le regole spirituali dell’ascolto per il discernimento comunitario.

  • -  promuovere la consultazione sinodale “in ascolto di tutti” (cfr. sotto), fornendo l’apposito questionario

  • -  Raccogliere e sintetizzare tutte le risposte alla consultazione sinodale, tenendo conto dei dieci nuclei tematici

    L’incontro mensile di formazione delle equipe pastorali (su canale NSL e diretta facebook), con l’aiuto di don Fabio Rosini, servirà a sostenere il loro servizio, sia a livello delle motivazioni che dell’operatività.

Alcune precisazioni:

Non è necessario che tutti i gruppi affrontino tutte le domande del sinodo, ma è bene che ognuno possegga comunque il questionario completo, in modo da poter rispondere individualmente, se vuole, anche alle domande che il suo gruppo non affronta. I contributi individuali e di gruppo possono essere anche inviati attraverso messaggi audio e video (specie tra i giovani); ci sarà anche una piattaforma diocesana disponibile a raccoglierli e rilanciarli. Tenere però conto che l’equipe pastorale parrocchiale, incaricata della sintesi dei contributi, dovrà necessariamente presentare un testo scritto alla Diocesi, senza allegati audio e video.

Per favorire i contributi individuali, per chi non ha la possibilità di partecipare ad un gruppo, si pensi alla distribuzione del questionario fuori dalle chiese in una domenica fissata con restituzione in parrocchia. L’equipe parrocchiale raccoglierà tutti i contributi, e preparerà la sintesi, da inviare ai referenti diocesani entro la metà di marzo

Presbiteri e diaconi:

Gli incontri di settore partiranno dalle schede bibliche sulle “Beatitudini/incontri di Gesù” e dalle domande per il discernimento comunitario. I momenti formativi per i sacerdoti possono quest’anno essere riservati alla prefettura, invitando un esperto o partendo da un testo scritto (i temi possono essere ad esempio: Sinodo e sinodalità, il Popolo di Dio, la presenza e l’azione dello Spirito nei non battezzati, il sensus fidei e l’unzione, il discernimento spirituale comunitario, ecc.). Per i diaconi: l’incontro mensile di lectio sarà riservato all’incontro con le schede delle Beatitudini e al gruppo sinodale; l’incontro mensile di formazione sarà dedicato al tema della Chiesa sinodale.

Nelle comunità religiose: istituti religiosi, società di vita apostolica, ecc.

È importante che i religiosi partecipino ai momenti di riflessione sinodale previsti nelle parrocchie; apportando il loro specifico contributo. Tuttavia è opportuno che ogni comunità religiosa trovi il tempo per il confronto all’interno delle comunità stesse, magari sulle domande del sinodo che più interessano. Sarebbe auspicabile anche realizzare incontri tra membri delle comunità della stessa zona territoriale per una condivisione su come percepiscono la loro presenza nel quartiere e provare a chiedersi cosa la gente del quartiere attende dalle comunità religiose.

Nelle cappellanie:

Sarebbe opportuno attivare gruppi di ascolto nelle varia cappellanie: ospedaliere, universitarie, carcerarie, etniche. Sarà bene adattare le domande del questionario o aggiungerne altre in modo che siano utili per lo scopo. Anche qui è bene che i moderatori partecipino a degli incontri formativi di

page4image1055162400 page4image1055162656 page4image1055162976

4

preparazione, magari gli stessi delle equipe pastorali parrocchiali con don Fabio Rosini. E’ importante far convergere gradualmente le comunità etniche nell’incontro sinodale parrocchiale, anche in vista della veglia di preghiera di prefettura da tenersi sabato 28 maggio (Ascensione di Gesù) insieme con i cristiani delle comunità etniche del territorio

Nelle associazioni e movimenti laicali non parrocchiali

E’importante che le realtà ecclesiali inserite in parrocchia partecipino ai momenti sinodali della loro comunità; le aggregazioni laicali che non hanno una struttura parrocchiale sono invitate ad inviare un loro contributo

Al termine del cammino sinodale verrà organizzata un’assemblea diocesana per la presentazione delle riflessioni raccolte, alla presenza del Papa (data possibile: ad aprile, prima o dopo Pasqua)

2. SINODALITA’: IN ASCOLTO DI TUTTI

Nell’arco dell’anno è importante trovare occasioni di incontro con chi non partecipa alla vita della comunità, o perché cristiano non praticante o perché credente di altre religioni o perché non credente. Il farsi vicini a queste persone, il dialogo, il prendere sul serio il loro punto di vista (anche quando è critico verso la fede o la Chiesa), testimonia il coraggio di una comunità cristiana capace di “prendere l’iniziativa”, di accogliere e coinvolgersi, di mettersi in discussione.

Questo dialogo può avvenire ovunque: nelle case, nei luoghi di lavoro, a scuola, tra vicini di casa, lì dove la gente vive; oppure può essere fatto invitando le persone in parrocchia. In questo caso le modalità dell’ascolto sono diverse: avviene in maniera spontanea, nel contesto di un dialogo di conoscenza e di amicizia, nel quale si spiega all’interlocutore (o agli interlocutori) che si sta facendo una consultazione voluta da Papa Francesco, ecc. E’ importante custodire lo stile informale e di amicizia dell’incontro: non si va in giro con la penna e il taccuino, come per un’intervista!

L’ascolto può essere realizzato da tutti i cristiani, non solo dall’equipe e dagli operatori pastorali; i destinatari possono essere incontrati singolarmente o in piccoli gruppi (ad esempio: i genitori dei bambini del proprio gruppo di catechesi, o i ragazzi di una classe insieme con il loro professore di religione, ecc.).

Per questo ascolto c’è bisogno di un questionario specifico, diverso da quello utilizzato per l’ascolto di chi è praticante. L’equipe diocesana ne redigerà uno comune a tutti, ispirato comunque ai dieci temi del Sinodo. Bisogna precisare che questo questionario va usato con una certa duttilità, perché deve essere adattato ai destinatari

Distinguiamo diversi interlocutori:

  • -  I cristiani battezzati credenti e non praticanti. Una fetta enorme di cristiani rispetto al 5% di cui parlava il Papa nel discorso del 18 settembre

  • -  I cristiani battezzati di altre confessioni cristiane

  • -  I non credenti battezzati che hanno ricevuto l’iniziazione cristiana nella fanciullezza

  • -  I non credenti non battezzati

  • -  I credenti di altre religioni

    In particolare: continuiamo quanto fatto per l’ascolto delle storie di vita e portiamo avanti il dialogo con le famiglie - i giovani – i poveri e le persone fragili:

page5image1097785360

5

  • -  Ascolto delle famiglie (individualmente o in piccoli gruppi): attraverso i catechisti dell’iniziazione cristiana, le equipe di preparazione al matrimonio e al battesimo dei figli; attraverso le due coppie referenti per la Giornata Mondiale delle Famiglie. Si cerca il dialogo, l’ascolto reciproco, si chiede loro di rispondere ad alcune domande inspirate dal questionario del Sinodo... Il centro per la pastorale familiare sta preparando un questionario adatto

  • -  Ascolto dei giovani: a scuola, attraverso gli insegnanti di religione, o nei luoghi informali e nei centri sportivi, attraverso i catechisti e i giovani della parrocchia. Il centro per la pastorale giovanile e l’ufficio per la pastorale scolastica stanno preparando schemi di questionario da utilizzare per l’ascolto dei giovani

  • -  Poveri e malati: attraverso gli operatori della carità e della pastorale sanitaria e i ministri straordinari della comunione. L’ufficio per la pastorale sanitaria e la Caritas stanno preparando un questionario adatto

    Interparrocchiale (fra parrocchie della stessa zona urbanistica) e di prefettura:

1. In questo anno continua il lavoro della mappatura, a cura dell’equipe, che non si limiterà a conoscere “sulla carta” le realtà del territorio ma si impegnerà a raggiungere i luoghi, le associazioni e le persone del quartiere. Nella seconda parte dell’anno, si realizzeranno incontri tra equipe delle parrocchie della stessa zona urbanistica per:

  • -  Ascoltare i dati di #mapparoma relativi alla propria zona urbanistica

  • -  Condividere le mappe parrocchiali

  • -  Individuare tre principali criticità per l’evangelizzazione e tre principali risorse

2. in prefettura: si dia continuità all’incontro dell’anno scorso tra insegnanti di religione (o di altre discipline) delle scuole superiori e catechisti, animatori, capi scout. Verrà organizzato dal centro di pastorale giovanile un altro incontro di prefettura (a febbraio-marzo) in cui riflettere su quanto emerso dai contributi raccolti nell’ascolto dei ragazzi a scuola, nei luoghi informali di aggregazione giovanile e nei centri sportivi

A livello cittadino:

Gli uffici della Diocesi organizzano circa quindici “tavoli per la città”, corrispondenti ad ambiti diversi della vita sociale (famiglia, lavoro, casa, giovani, scuola ed educazione, ecc.), laboratori di confronto e di dialogo, soprattutto con chi nella città unisce l’azione ordinaria in quel determinato ambito con la disponibilità al confronto in vista del bene comune. I soggetti da coinvolgere sono innanzitutto le realtà non ecclesiali, in vista di una conoscenza reciproca e di una rete da realizzare insieme.