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PARROCCHIA SS. ANGELI CUSTODI - Diocesi di Roma

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DALL'INDIFFERENZA ALLA CONDIVISIONE

Il profeta Amos, ai ricchi del suo tempo che vivono nel benessere e nel lusso, rivolge uno sferzante richiamo («Guai agli spensierati di Sion!») e annuncia loro la fine imminente («andranno in esilio»). L'accusa del profeta diventa una condanna del loro disinteresse verso chi è povero e bisognoso, e del loro disimpegno nel prendersi a cuore la situazione del popolo (chiamato qui "Giuseppe"), minacciato dagli eserciti invasori: «Della rovina di Giuseppe non si preoccupano» (I Lettura). Lazzaro, il nome del povero della parabola evangelica, significa "Dio è il mio aiuto". Di fronte all'indifferenza dell'uomo ricco verso la fame e i bisogni del povero Lazzaro, e alla sua totale assenza di umanità, Dio manifesta il suo aiuto collocando, al momento della morte, Lazzaro «accanto ad Abramo» (il nostro "paradiso") e il ricco «negli inferi fra i tormenti» (il nostro "inferno"). La parabola ci invita a convertirci dall'indifferenza e dall'egoismo all'accoglienza e alla condivisione. Non ci aiuteranno segni straordinari (come la risurrezione di un morto), ma il nostro quotidiano ascolto della Parola del Signore, indicata qui come "Mosè e i Profeti" (Vangelo).