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PARROCCHIA SS. ANGELI CUSTODI - Diocesi di Roma

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IO SONO LA PORTA

Se è vero che Dio desidera che tutti gli uomini siano salvi è altrettanto vero il severo monito del Vangelo: «Sforzatevi di entrare per la porta stretta». La porta stretta da cui bisogna transitare è lo stesso Gesù che proclama: «Io sono la porta» (Gv 10,9). La salvezza non è un bene da conquistare e per conseguirla non sono sufficienti le sole buone azioni che vengono rivendicate dai personaggi della parabola: «Abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza e tu hai insegnato nelle nostre piazze». Oltre a fare la comunione (mangiare e bere) e annunciare il Vangelo (insegnare nelle piazze), il Signore chiede la postura spirituale dell'umiltà e la consapevolezza della propria indegnità. I personaggi della parabola vengono puniti perché hanno la pretesa di "dover" entrare. La salvezza è il dono di Dio a chi si affida a lui con umiltà e mansuetudine. Il profeta Isaia (I Lettura) rivela il disegno grandioso di Dio di riunire tutti i popoli della terra in un unico popolo: la Chiesa, fondata da Cristo, è questo nuovo popolo. La lettera agli Ebrei (II Lettura) esorta a non lasciarsi abbattere dalle avversità, ma a dar prova di coraggio e di perseveranza.